Il tempo di Quaresima, tempo favorevole per la salvezza (
2 Cor 6, 2), è particolarmente adatto per celebrare il sacramento della Penitenza. Nei 40 giorni che preparano i credenti a celebrare la Pasqua, la Chiesa si pone in cammino verso il Padre, si lascia guidare docilmente dallo Spirito Santo e rinnova nel perdono ritrovato lalleanza distrutta dal peccato e finalmente ristabilita nel Cristo.
Lo schema riportato di seguito pone al centro dellattenzione dellassemblea penitente il mistero dellalleanza di Dio con il suo popolo compiutosi nella Pasqua del Figlio. Nel peccato luomo credente sperimenta il venir meno allalleanza, e nel perdono gusta la gioia di tornare a far parte dellunico popolo dei salvati, soprattutto nella partecipazione alla mensa eucaristica, sacrificio e convito pasquale del Signore. Nella partecipazione al Corpo e al Sangue dellalleanza nuova, infatti, i credenti entrano in comunione sacramentale con il Signore e formano un solo corpo tra loro.
Occorre prestare la maggiore cura affinché ogni elemento della struttura rituale corrisponda alla sua funzione simbolica. Anche laltare sia ben visibile quale punto focale dello spazio liturgico. Lambone, luogo dal quale viene annunciata la Parola di Dio, sia sobriamente ornato e illuminato. Ben visibile, illuminata con ceri, sia la croce del Signore: davanti ad essa vengano raccolti dei lumini che possono essere accesi dopo lassoluzione individuale.
È bene gestire al meglio la componente ministeriale, soprattutto i lettori impegnati nella proclamazione della prima lettura e delle parti dellinvocazione penitenziale. Un piccolo gruppo corale, o un solista, sostiene il canto dellassemblea e, possibilmente, il salmo responsoriale.
Non si trascurino alcuni elementi che aiutano a comprendere la valenza celebrativa del momento come le vesti del presbitero presidente che può indossare, sul camice, stola e piviale viola oppure soltanto la stola. La sobria eleganza delle vesti, il linguaggio del colore, lordine dello spazio e laccurata gestione degli interventi verbali e del silenzio concorrono a dare dignità a questa celebrazione strutturata come una liturgia della Parola.
I canti suggeriti sono tratti dal Repertorio Nazionale di Canti per la Liturgia e vengono indicati secondo la numerazione del Repertorio.
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