Accettazione della corporeità Nel Venerdì Santo Gesù mostra di accettare pienamente, in tutte le sue dimensioni, la corporeità e il limite creaturale. Ciò significa sprofondare definitivamente nella morte; non senza sofferenza, non senza umiliazione; il corpo di Gesù è prima imprigionato, poi vilipeso, poi torturato, poi forzato ad una pena atroce, sfigurato fino alla morte. […]
Prendete, questo è il mio corpo: nei gesti eucaristici di Gesù abbiamo la piena espressività, e la piena verità, insieme. Ed è una vera rivoluzione, oggi come allora. Ci sono infatti gesti molto espressivi, ma non veri: la donna che riceve un mazzo di rose da un ammiratore sconosciuto non sempre ha modo di sapere […]
Lo svuotamento di Gesù Gesù si china sulla realtà più terribile dellesperienza umana: la morte e il dolore per la perdita di una persona cara. Così egli si fa vicino ad ogni persona bisognosa del suo conforto: dopo i dispersi, gli ammalati, i peccatori, ora anche chi soffre per la morte. Non gli manca altro […]
Gesù di fronte alla malattia Gesù si confronta con una condizione di malattia, che richiama immediatamente il male radicale del peccato. La condizione umana è segnata da una situazione di disarmonia nella relazione con Dio, dallillusione di autosufficienza, e questo certamente sta in rapporto con la presenza del dolore e della malattia: ma non secondo […]
Dammi da bere Chiedendo da bere alla donna, Gesù si mostra debole, bisognoso, pienamente soggetto alla fatica e alla fragilità umana. Fa parte del processo di abbassamento alla condizione di servo lassunzione piena dei limiti di ogni persona. Egli non teme di manifestare la sua corporeità e la sua indigenza, di aver bisogno dellaiuto della […]
Gesù solo Al termine del brano resta soltanto Gesù. La sua gloria di Figlio di Dio, il suo splendore di origine divina resta percepibile solamente attraverso la sua umanità. Dai Vangeli apprendiamo che solo alcuni dei Dodici hanno visto il Trasfigurato, e solo loro e pochi altri testimoni hanno visto il Risorto. Ma a tutto […]
Nel secondo giorno del Triduo, il Sabato santo, «la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore meditando la sua passione e morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa (la mensa resta senza tovaglia e ornamenti) fino alla solenne Veglia o attesa notturna della risurrezione» (Messale Romano, p. 160). Un giorno, dunque, di sosta silenziosa […]