UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Contributo dell'Ufficio Liturgico Nazionale

• L’antifona d’ingresso Laetare tratta da Is 66,10-11 caratterizza questa domenica con la tematica della gioia profonda: Gerusalemme è invitata a rallegrarsi e ad abbandonare ogni forma di individualismo e solitudine perché il Signore è pronto a consolare il suo popolo. Incamminata verso la celebrazione solenne della Pasqua, la Chiesa, pur consapevole di dover passare […]
31 Gennaio 2012
• L’antifona d’ingresso Laetare tratta da Is 66,10-11 caratterizza questa domenica con la tematica della gioia profonda: Gerusalemme è invitata a rallegrarsi e ad abbandonare ogni forma di individualismo e solitudine perché il Signore è pronto a consolare il suo popolo. Incamminata verso la celebrazione solenne della Pasqua, la Chiesa, pur consapevole di dover passare attraverso lo scandalo della croce, pregusta già la gioia radiosa del passaggio di Cristo dalla morte alla vita e della rigenerazione dei suoi figli. Potrà risultare opportuno valorizzare alcuni segni che, dall’epoca medievale, connotano questa domenica. Innanzitutto il colore rosaceo per le vesti liturgiche: temperando la “serietà” del viola, segna la metà del cammino e prelude alla meta. Per lo stesso motivo in questa domenica sono ammessi i fiori sull’altare e l’uso degli strumenti musicali (Caeremoniale Episcoporum 252).
 
• «Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo» (Gv 3,14). Anche oggi la croce del Signore, vessillo di vittoria innalzato tra i popoli, segno di guarigione e di speranza per ogni uomo, può essere fatta oggetto di speciale venerazione anche attraverso il profumo dell’incenso e l’ornamento di qualche pianta verde e odorosa.
 
• «Chi crede in lui non è condannato» (Gv 3,18). L’innalzamento del Figlio dell’uomo suscita la fede sincera di coloro che si affidano a lui. Nella prospettiva di un itinerario catecumenale, appositamente introdotta, può ricevere particolare significato in questa domenica la professione di fede soprattutto se compiuta in modo tale che i fedeli intervengano coralmente dicendo o cantando l’affermazione «Credo», mentre una voce solista propone gli articoli del Simbolo apostolico.