UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Contributo dell'Ufficio Liturgico Nazionale

• I testi della liturgia della Parola gravitano attorno al tema della nuova alleanza preannunciata in Ger 31,31-34 e finalmente attuata in Gesù Cristo, chicco di grano caduto nella terra: per la sua morte di croce egli «divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5,9). Ora, questa alleanza non più […]
31 Gennaio 2012
• I testi della liturgia della Parola gravitano attorno al tema della nuova alleanza preannunciata in Ger 31,31-34 e finalmente attuata in Gesù Cristo, chicco di grano caduto nella terra: per la sua morte di croce egli «divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5,9). Ora, questa alleanza non più fragile e momentanea è definitiva e sempre accessibile all’uomo nel corpo e nel sangue del Cristo che i cristiani ricevono nell’Eucaristia (cfr. i riferimenti al sangue dell’alleanza nei racconti della cena: Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20; 1Cor 11,25). Si suggerisce il prefazio di Quaresima V (La via dell’esodo nel deserto quaresimale) che canta le meraviglie di Dio nell’alleanza con il suo popolo.
 
• Una buona valorizzazione del rapporto tra croce ed Eucaristia nell’ottica dell’alleanza nuova ed eterna può essere il canto del racconto dell’istituzione nella preghiera eucaristica (cfr. Messale Romano pp. 1072-1075 e pp. 1114-1119).
 
• Anche la comunione “sotto le due specie” giova a sperimentare al meglio l’alleanza rinnovata nel Sangue di Cristo: «Risulta infatti più evidente il segno del banchetto eucaristico e si esprime più chiaramente la volontà divina di ratificare la nuova ed eterna alleanza nel Sangue del Signore ed è più intuitivo il rapporto tra il banchetto eucaristico e il convito escatologico nel regno del Padre» (OGMR 281). Superando i timori di possibili disagi pratici e ricorrendo alla ministerialità necessaria (cfr. OGMR 284), la comunione anche al vino esprime nel segno del convito il patto nuovo e intramontabile del dono di Cristo avvenuto sulla croce e comunicato ai suoi nell’Eucaristia.
 
• In questa quinta domenica si può conservare l’uso di velare le croci. Più che una mera manifestazione di lutto, l’uso predispone allo svelamento della croce e alla sua ostensione nella celebrazione della Passione il Venerdì Santo. Tuttavia, è opportuno che questa consuetudine non alteri la nobiltà e l’ordine dello spazio liturgico .