UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Proposta musicale

1. Repertorio proposto Canto di ingresso: Grandi e mirabili le tue opere(RN 84) strofa della IV DomenicaAtto penitenziale: Kyrie, eleison (RN 4)Salmo responsoriale: proposta musicale CEIAcclamazione al Vangelo: Cristo Signore,gloria e lode a te (RN 15)Professione di fede: Io credo in Dio - Simbolo apostolico (RN 18) oppure proposta musicale CEIPreghiera universale: Noi ti preghiamo: ascoltaci, […]
25 Gennaio 2013
1. Repertorio proposto
 
Canto di ingresso: Grandi e mirabili le tue opere(RN 84) strofa della IV Domenica
Atto penitenziale: Kyrie, eleison (RN 4)
Salmo responsoriale: proposta musicale CEI
Acclamazione al Vangelo: Cristo Signore,gloria e lode a te (RN 15)
Professione di fede: Io credo in Dio - Simbolo apostolico (RN 18) oppure proposta musicale CEI
Preghiera universale: Noi ti preghiamo: ascoltaci, Signore (RN 19)
Presentazione delle offerte: Se tu mi accogli (RN 96) oppure silenzio
Santo: Santo (RN 25)
Mistero della fede: Tu ci hai redenti con la tua croce (RN 30)
Amen della dossologia: Amen! (RN31)
Padre nostro: Padre nostro (RN 33)
Acclamazione all’embolismo: Tuo è il regno (RN 36)
Frazione del pane: Agnello di Dio (RN 37)
Comunione: Soccorri i tuoi figli (RN 98) le strofe per la IV domenica di Quaresima 3, 4, 5
 
 
2. Scheda canto: Proposta musicale dal Repertorio Nazionale
 
Santo (RN 25)
Testo: liturgia
Musica: L.Picchi
Fonti: ElleDiCi
Uso: Santo, Ordinario della Messa
Forma musicale: acclamazione-inno
 
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna, osanna, osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene
nel nome del Signore.
Osanna, osanna, osanna nell’alto dei cieli.
 
 
Il testo
Il testo proviene direttamente dalla Sacra Scrittura e per la precisione dal libro del profeta Isaia (Is 6, 3): “Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della Sua gloria.” Una espressione simile si trova anche nel libro dell'Apocalisse (Ap 4, 8): “Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!”.
La parte successiva è presa dal Vangelo di Matteo (Mt 21, 9), il grido di esultanza che la folla rivolge a Gesù quando entra a Gerusalemme: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!” è infatti .
I Padri della Chiesa (S. Giovanni Damasceno in De hymno Trisagio epistola (PG 95,26), S. Agostino in De fide ad Petrum sive De regula veræ fidei, lib. I, cap. I (PL 40,755)) hanno spiegato la triplice acclamazione “Santo, santo, santo”: santo è il Padre, santo è il Figlio, santo è il Paraclito; tutto l’insieme, tuttavia, è anche una sottolineatura della grandiosa santità di Dio.
Al n. 79 dell'Ordinamento Generale del Messale Romano si legge che tra “Gli elementi principali di cui consta la Preghiera eucaristica si possono distinguere”[...] “L’acclamazione: tutta l’assemblea, unendosi alle creature celesti, canta il Santo. Questa acclamazione, che fa parte della Preghiera eucaristica, è proclamata da tutto il popolo col sacerdote.“.
 
La musica
È stato composto da Luigi Picchi nel 1965 e fa parte della notissima messa “Vaticano II”, uno dei primi esempi, se non il primo, di trasposizione del nuovo ordinario della Messa in italiano, quasi ad essere la “Messa ufficiale” del Concilio Vaticano II. Rimane una pietra miliare nella storia della musica liturgica del Novecento.
La melodia rispetta in modo ineccepibile la metrica testuale ed ha in sé una innata solennità. L'estensione e la linearità della linea melodica, l'hanno reso uno dei brani più utilizzati nelle nostre comunità.
Si faccia attenzione all'iniziale indicazione di tempo che prevede sempre un tempo alla minima e non alla semiminima (battute da 2/2 e da 3/2).
 
Quando e come utilizzarlo
Troppo spesso questa composizione di Luigi Picchi viene eseguita con un errato carattere lagnoso, cascante, lento, spezzando la linea melodica con prese di fiato errate e dannose dell’unità testuale. E' un'acclamazione e tale deve rimanere, non può essere trasformata in una triste litania! Attenzione quindi al rischio dell'appesantimento ritmico-melodico. Già un primo sguardo all'insieme mostra un movimento leggero, scorrevole. Rallentamenti corali sono inopportuni e non rendono un buon servizio né al rito acclamatorio né alle intenzioni dell'autore .
Si presti attenzione, dunque, perché il tutto scorra in modo perfettamente concatenato innestando con fluidità le diverse sezioni ed evitando di aggiungere note “coronate” non indicate in partitura.
L'organista abbia cura di utilizzare una registrazione che esalti le diverse parti dell'acclamazione.
 

ALLEGATI