UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Alcune linee fondamentali

Il Dio dell'Alleanza ci chiamaVivere la Quaresima è riscoprirci chiamati, scelti e amati dal Dio dell’Alleanza. La prima alleanza educativa che siamo invitati a riscoprire è quella con Dio stesso. Non siamo soli, abbandonati, entità insignificanti disperse nel cosmo: Dio si è impegnato a nostro favore (questo è il senso primario dell’alleanza biblica) prima ancora […]
18 Gennaio 2012
Il Dio dell'Alleanza ci chiama
Vivere la Quaresima è riscoprirci chiamati, scelti e amati dal Dio dell’Alleanza. La prima alleanza educativa che siamo invitati a riscoprire è quella con Dio stesso. Non siamo soli, abbandonati, entità insignificanti disperse nel cosmo: Dio si è impegnato a nostro favore (questo è il senso primario dell’alleanza biblica) prima ancora che noi potessimo rispondere sì, anzi, nonostante il nostro no. La promessa di Dio non viene meno: in Cristo, nella sua morte e risurrezione, siamo invitati a ritrovare la relazione con il Padre.
 
La nuova alleanza: nonostante il fallimento
La prospettiva della Nuova Alleanza fa riferimento alla condizione di peccato in cui la creatura umana si trova; presuppone un fallimento di offerte e opportunità precedenti; implica un ostacolo da superare. L'annuncio confortante della riconciliazione quaresimale indica che Dio non si arrende, che vuole davvero che ognuno possa rinnovarsi, qualunque sia la sua condizione.
 
Per una rinnovata comunione e riconciliazione
L’Alleanza è promessa dal profeta Geremia alla Casa di Israele e alla casa di Giuda insieme; Paolo dice che in Gesù è stato abbattuto il muro di separazione: l’alleanza divina offre nuove opportunità di fraternità e di solidarietà, che attraversano le barriere dei popoli. In un mondo sempre più globalizzato è offerta la possibilità di trasformare l’interconnessione in reale comunione e comunicazione.
 
L’incontro al di là di ogni divisione
L’Alleanza offerta da Dio coinvolge tutti, “dal più piccolo al più grande”. A tutti è offerta la possibilità di rinnovamento, a tutti è data una nuova modalità di esistenza. Cade ogni barriera di età e di stratificazione sociale: l’incontro con Dio invita tutti a raggiungere la sua misura, ad elevarsi al di sopra del proprio egoismo. Diventa così possibile aiutarsi reciprocamente, sostenersi, sorreggersi.
 
La maturità della fede
Dio pone lo spirito nel cuore dell’uomo, scrive la Legge nei cuori: l’Alleanza si configura così come armonia profonda della persona, come ritrovata unità, contro ogni tentativo e tentazione di frammentazione e dispersione. Da una fede infantile, siamo invitati ad una fede adulta, consapevole, autentica, che non si lascia semplicemente condizionare da fattori esterni (sia pure positivi), che non segue semplicemente gli esempi (pure essi positivi), che non vive di facili entusiasmi, ma sa seguire il Cristo, fino alla via della croce, per arrivare alla risurrezione.
 
Nessuna necessità di insegnamento?
Un punto interessante e controverso del brano di Geremia consiste nell’eliminazione della necessità di insegnamento. Esso è il punto caratterizzante dell’educazione cristiana, che non deriva, in ultima analisi, la sua forza né da un carisma personale, né da uno sforzo volontaristico od organizzativo, ma dalla grazia dello Spirito. Il percorso quaresimale si configura come apertura, accoglienza della grazia, non come trasmissione o recezione di una conoscenza puramente umana. La conoscenza di Dio non è una gnosi iniziatica, che deriva la sua forza da un processo di trasmissione, ma un dono, che risale a Cristo stesso, alla sua morte in croce, alla sua risurrezione. L’educatore cristiano resta conscio del suo limite: egli può predisporre, portare alla soglia, testimoniare ciò che ha ricevuto da Dio, ma deve anche sapersi tirare indietro, lasciare spazio all’incontro tra la volontà salvifica di Dio e la libertà della creatura umana.
La piena scoperta dell’azione dello Spirito è un tema che riguarda proprio la piena maturità cristiana: non implica che non si insegni più ai bambini, né che si eviti di trasmettere la tradizione ai giovani. Ma implica che si resti consapevoli che nessuna azione di indottrinamento e nessuna politica informativa può sostituirsi alla forza dello Spirito del Risorto. Solo chi accoglie la vita nuova nello Spirito ha raggiunto la pienezza della maturità cristiana.
 
L’armonia interiore e le dimensioni dell’alleanza
Possiamo dunque ripercorrere gli elementi fondamentali del percorso di riscoperta dell’alleanza:
- esso parte innanzitutto dalla riscoperta della relazione con Dio, donata, non provocata, accolta, non costruita.
- accogliere Dio come Padre e creatore porta alla riscoperta del proprio posto nella creazione, nel cosmo
- accogliere Dio come Padre e Signore della storia porta alla riscoperta della fratellanza e dell’alleanza con ogni uomo e donna di buona volontà
- accogliere il perdono che deriva dalla morte e risurrezione di Cristo significa ritrovare il proprio posto nella comunità cristiana, superando le divisioni e le ostilità
- ritrovare la relazione fondamentale con Dio e con i fratelli conduce ad una interiorità rinnovata. Questo è il punto fondamentale che il profeta invita a considerare, quando parla della legge “scritta nei cuori”. Anche il mercoledì delle Ceneri viene richiamata la stessa profondità quando si parla del Padre che “vede nel segreto”.
Colui che riscopre nel cammino quaresimale il Dio dell’Alleanza, riscopre il proprio posto nella creazione, riscopre la relazione con i fratelli, ma riscopre anche l’alleanza con se stesso, può ritrovare pace e unità interiore. Le varie dimensioni della persona, che la frenesia e il logorio della vita tendono a dissolvere e dissociare, possono ritrovarsi armonicamente. Anche il proprio limite può essere accettato, non più visto con gli occhi di un perfezionismo volontaristico, ma con lo sguardo misericordioso di Dio: il solo che ci fa crescere e maturare anche al di là dei nostri errori.