UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ascensione del Signore

• Questa solennità venga celebrata con vero slancio festivo per il mistero della glorificazione del Figlio e della nostra umanità innalzata con lui “alla destra del Padre” (cfr. inno Gloria in excelsis Deo e orazione colletta). A questo proposito, per sottolineare l’hodie della solennità si presti attenzione, anche con il canto, alla proclamazione del prefazio […]
14 Febbraio 2012
• Questa solennità venga celebrata con vero slancio festivo per il mistero della glorificazione del Figlio e della nostra umanità innalzata con lui “alla destra del Padre” (cfr. inno Gloria in excelsis Deo e orazione colletta). A questo proposito, per sottolineare l’hodie della solennità si presti attenzione, anche con il canto, alla proclamazione del prefazio (dell’Ascensione del Signore I o II, pp. 332-333), all’embolismo proprio nella preghiera eucaristica e alla formula solenne della benedizione finale (p. 434). Tali momenti, accanto ai testi biblici, siano oggetto di annuncio anche nella predicazione omiletica.
 
• In alcuni luoghi, nella solennità dell’Ascensione del Signore, o nei giorni che immediatamente la precedono, si tengono particolari celebrazioni legate ai cicli stagionali e ai ritmi della natura (rogazioni) che intendono riaffermare il rapporto tra uomo e ogni realtà creata uscita dalle mani del Creatore (si pensi, ad esempio, ai riti connessi proprio in questo giorno allo Sposalizio del mare in alcune località italiane). Tali prassi sono da rispettare, da valorizzare e da armonizzare con il messaggio biblico e liturgico della solennità nell’ottica della benedizione e del dono dello Spirito che Cristo ha donato agli uomini salendo al cielo (cfr. Benedizionale n. 1821): cielo e terra, impegno umano e grazia divina, si legano nella preghiera incessante di lode e di domanda. Per le rogazioni, cfr. Benedizionale pp. 746-763.