UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

San Tarcisio patrono dei ministranti

La vita e la storia di Tarcisio (o Tarsicio) sono avvolti da mistero e da leggenda: infatti molte sono le ipotesi formulate dagli studiosi; la più accreditata è quella che legherebbe l’origine del nome al termine greco Tarsikos, cioé proveniente da Tarso, la città di San Paolo.
4 Dicembre 2019

La vita e la storia di Tarcisio (o Tarsicio) sono avvolti da mistero e da leggenda: infatti molte sono le ipotesi formulate dagli studiosi; la più accreditata è quella che legherebbe l’origine del nome al termine greco Tarsikos, cioé proveniente da Tarso, la città di San Paolo.

L'unica fonte storica intorno alla figura di San Tarcisio, martire dell'Eucaristia e patrono dei ministranti, è l'epigrafe o iscrizione composta e collocata da Papa Damaso (366-384) sulla tomba del giovane martire nelle Catacombe di San Callisto.

L’epigrafe è una breve sintesi dell'episodio del suo martirio: “Tarcisio portava i misteri di Cristo, quando una mano criminale tentò di profanarli; egli preferì lasciarsi massacrare piuttosto che consegnare ai cani arrabbiati il corpo del Signore”. Papa Damaso paragona i pagani ai cani arrabbiati che aggredirono Tarcisio per profanare il Corpo di Cristo che egli custodiva.

La sua storia è straordinaria e aiuta anche a capire in quale clima vivevano i primi cristiani che, già pochi anni dopo l'Ascensione del Signore (esattamente dal 64 d.C, dopo l’incendio di Roma), vennero perseguitati. La vita di questo giovane martire si colloca nel III sec., poiché morì presumibilmente nel 257, durante la persecuzione dell'imperatore Valeriano.

Egli è stato associato per il martirio al diacono Stefano protomartire, poiché è stato lapidato per aver preferito morire piuttosto che far profanare dai suoi assalitori il sacramento dell’Eucaristia che portava con se. Non è del tutto chiaro se Tarcisio fosse un diacono o un accolito: era certamente un giovane cristiano che frequentava le Catacombe di San Callisto ed era molto fedele alla vita di quella giovane Chiesa.

Egli ricevette i Sacramenti dell’iniziazione cristiana compiendo un lungo periodo di preparazione, il “Catecumenato”, durante il quale ha conosciuto Cristo e ha imparato a servirlo nei fratelli in necessità.

Interessante è la storia del suo martirio che Papa Benedetto XVI narra nel corso dell’udienza generale del 4 agosto 2010 ai ministranti di tutto il mondo che erano convenuti a Roma. «Chi era san Tarcisio? Non abbiamo molte notizie. Siamo nei primi secoli della storia della Chiesa, più precisamente nel terzo secolo; si narra che fosse un giovane che frequentava le Catacombe di san Callisto qui a Roma ed era molto fedele ai suoi impegni cristiani. Amava molto l’Eucaristia e, da vari elementi, concludiamo che, presumibilmente, fosse un accolito, cioè un ministrante. Erano anni in cui l’imperatore Valeriano perseguitava duramente i cristiani, che erano costretti a riunirsi di nascosto nelle case private o, a volte, anche nelle Catacombe, per ascoltare la Parola di Dio, pregare e celebrare la Santa Messa. Anche la consuetudine di portare l’Eucaristia ai carcerati e agli ammalati diventava sempre più pericolosa. Un giorno, quando il sacerdote domandò, come faceva di solito, chi fosse disposto a portare l’Eucaristia agli altri fratelli e sorelle che l’attendevano, si alzò il giovane Tarcisio e disse: “Manda me”. Quel ragazzo sembrava troppo giovane per un servizio così impegnativo! “La mia giovinezza – disse Tarcisio – sarà il miglior riparo per l’Eucaristia”. Il sacerdote, convinto, gli affidò quel Pane prezioso dicendogli: “Tarcisio, ricordati che un tesoro celeste è affidato alle tue deboli cure. Evita le vie frequentate e non dimenticare che le cose sante non devono essere gettate ai cani né le gemme ai porci. Custodirai con fedeltà e sicurezza i Sacri Misteri?”. “Morirò – rispose deciso Tarcisio – piuttosto di cederli”.

Lungo il cammino incontrò per la strada alcuni amici, che nell’avvicinarlo gli chiesero di unirsi a loro. Alla sua risposta negativa essi – che erano pagani – si fecero sospettosi e insistenti e si accorsero che egli stringeva qualcosa nel petto e che pareva difendere. Tentarono di strapparglielo ma invano; la lotta si fece sempre più furiosa, soprattutto quando vennero a sapere che Tarcisio era cristiano; lo presero a calci, gli tirarono pietre, ma egli non cedette. Morente, venne portato al sacerdote da un ufficiale pretoriano di nome Quadrato, diventato anch’egli, di nascosto, cristiano. Vi giunse privo di vita, ma stretto al petto teneva ancora un piccolo lino con l’Eucarestia. Venne sepolto da subito nelle Catacombe di san Callisto. Il Papa Damaso fece un’iscrizione per la tomba di san Tarcisio, secondo la quale il giovane morì nel 257. Il Martirologio Romano ne fissa la data al 15 agosto e nello stesso Martirologio si riporta anche una bella tradizione orale, secondo la quale sul corpo di san Tarcisio non venne trovato il Santissimo Sacramento, né nelle mani, né tra le vesti. Si spiegò che la particola consacrata, difesa con la vita dal piccolo martire, era diventata carne della sua carne, formando così con lo stesso suo corpo, un’unica ostia immacolata offerta a Dio».

Le sue spoglie furono poste nelle stesse Catacombe di San Callisto, poi un'iscrizione ricorda il loro trasporto alla chiesa di San Silvestro in Campo nell’VIII secolo ad opera di Paolo I (767). I suoi resti subirono ulteriori spostamenti. Una reliquia fu portata in epoca imprecisata anche nella Basilica Vaticana, come attesta una lapide.

La data della sua festa nel Martirologio Romano è fissata il 15 agosto. Il suo culto, molto fervente dopo la sua morte, ebbe una reviviscenza nel secolo scorso a partire dal romanzo Fabiola di N. Wiseman (1855), in cui ci si ispira alla vicenda.

Per maggiori informazioni puoi consultare:

  • Tarcisio, in «Il grande libro dei Santi, Dizionario enciclopedico», diretto da C. Leonardi – A. Riccardi – G. Zarri. A cura di E. Guerriero – D. Tuniz, Volume III N-Z, San Paolo, 1833-1834.
  • Tarcisio, in Bibliotheca Sanctorum, edito da Istituto Giovanni XXIII della Pontificia Università Lateranense, Roma …., Vol. XII, 136-138.
  • Benedetto XVI, Udienza Generale, Piazza San Pietro, Mercoledì, 4 Agosto 2010.