UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pentecoste

“Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (Atti 2,4). “Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future” […]
15 Febbraio 2012
“Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (Atti 2,4).
 
“Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future” (Gv 16,13).
 
“Prima di ritornare al Padre, Gesù promette ai suoi discepoli il dono dello Spirito Santo, attraverso il quale continuerà la sua opera educativa. Lo Spirito di verità è mandato per aiutare coloro che lo riceveranno a comprendere e interiorizzare tutto quello che Gesù ha detto e insegnato e per parlare delle cose future” (CEI, Educare alla vita buona del Vangelo, n. 20).
 
 
Spunti dalle letture
 
Lo Spirito è il segreto dell’azione della Chiesa, anche nella sua dimensione educativa. La Chiesa potrà essere comunità educante non tanto se riorganizza la sua struttura (cosa che può essere peraltro necessaria) o se accresce la sua influenza nel contesto dei mezzi di comunicazione (che resta pure un ambiente in cui essere presenti). La Chiesa è comunità educante innanzitutto se resta in attesa e in ascolto del dono dello Spirito.
 
Nella prima lettura l’aspetto fondamentale dell’azione dello Spirito è la sua capacità di creare comunione e comunicazione: tutti sentono proclamare nella loro lingua le grandi opere di Dio. Non vi è l’imposizione forzata di un unico linguaggio, ma il dono di comprendere le opere di Dio nella propria lingua, secondo la propria mentalità, secondo la propria cultura: come il Verbo si è incarnato in Cristo, per la potenza dello Spirito, così il Risorto si fa presente nella sua Chiesa e in coloro che accolgono la sua parola, per la forza dello stesso Spirito, e ciascuno, nella sua diversità e unicità, ha un contributo proprio da dare alla costituzione dell’unico corpo di Cristo.
 
Nel vangelo l’aspetto fondamentale dell’azione dello Spirito è la sua capacità di guidare a “tutta la verità” riguardo a Gesù: il mistero di Cristo non può essere semplicemente trasmesso come un contenuto intellettuale, o come una pratica di vita: è necessaria una sintonia profonda, un entrare nel cuore di Gesù, che è garantito dalla comunione nello Spirito.
 
La Chiesa può educare perché in essa è presente lo Spirito: sarà sempre più povera di mezzi economici rispetto ai potenti della terra, e sarà sempre più balbettante nel linguaggio dei professionisti della comunicazione mediatica; ma la forza dello Spirito attira i cuori a riconoscere in essa la bellezza di Dio, che si dona gratuitamente e che non ha bisogno di complesse strategie comunicative. La forza dello Spirito, che opera nella semplicità della condivisione, conduce a vivere in pienezza la carità.