UFFICIO LITURGICO NAZIONALE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Proposta musicale dal Repertorio Nazionale

  Terra promessa (RN 305) Testo: G.F. PomaMusica: Salterio Ginevrino, 1551Fonti: ElleDiCiUso: ingressoForma musicale: inno/corale   1.      Tu sai quanta strada ho fatto ormai,quanto ho cercato in povertà,sempre mi rispondi: «Il Regno è qui!».Così la speranza non morirà,perché già fiorisce l’eternità,quando nel cammino tu sei con me. 2.      Dov’è quella terra di novità?Cerco quella vita che porti tu,perché […]
9 Novembre 2012
 
 
 
Testo: G.F. Poma
Musica: Salterio Ginevrino, 1551
Fonti: ElleDiCi
Uso: ingresso
Forma musicale: inno/corale
 
 
 
1.      Tu sai quanta strada ho fatto ormai,
quanto ho cercato in povertà,
sempre mi rispondi: «Il Regno è qui!».
Così la speranza non morirà,
perché già fiorisce l’eternità,
quando nel cammino tu sei con me.
 
2.      Dov’è quella terra di novità?
Cerco quella vita che porti tu,
perché tu prometti: «Il Regno è qui!».
Quando tutto sembra oscurità,
sento la parola che dici a me:
«Non sai? Il Signore è fedeltà».
 
3.      Vivo un’attesa che finirà,
credo che un giorno si compirà,
perché tu prometti: «Ritornerò!».
Tutto in quel giorno vivrà di te.
Ora so, Signore, che ti vedrò:
ora ti aspetto, e tu verrai.
 
 
Il testo
 
È la preghiera di chi, camminando nella fatica e nella povertà, sa di avere un compagno di viaggio cui nulla sfugge, la cui presenza appaga ogni desiderio più autentico e profondo.
Lo sguardo è volto in avanti: a Dio anzitutto, nel cui cuore si getta con fiducia il passato, senza farne oggetto di contemplazione, quasi alla ricerca di un autoelogio, e neppure per trovarvi un motivo di sconforto. A Dio, la cui parola rassicurante è attesa con passione da chi vive una fede provata.
Lo sguardo mira poi al compimento della promessa di Dio: promessa di un regno, di una terra, di una vita, di un giorno...: termini profondamente biblici per indicare una realtà ineffabile ma sicura, la realtà di Dio che sarà "tutto per tutti".
 
 
La musica
 
E' un corale: non presenta quindi la varietà di un canto responsoriale. La sua esecuzione è affidata per intero all'assemblea. La struttura di questo corale, rispetto ad altri, è particolarmente salda e unitaria: è lo stesso schema ritmico ripetuto per sei volte!
 
 
Quando e come utilizzarlo
 
Particolarmente adatto per quelle celebrazioni che si pongono al termine di un cammino e aprono un altro periodo, il quale inevitabilmente presenta un certo margine d’incertezza e difficoltà. Pensiamo alle ordinazioni diaconali e sacerdotali, alla professione religiosa, alla rinnovazione dei voti, alla rinnovazione delle promesse battesimali, alla istituzione di ministri, ecc.
Il tema chiaramente delineato è quello della speranza: pertanto può essere utilizzato in tutto il periodo di Avvento nelle celebrazioni eucaristiche e nelle celebrazioni della Parola, soprattutto come canto di inizio.
Può essere utilizzato come ottimo testo di preghiera e di meditazione personale, valido anche senza il sostegno della musica.
Si abbia cura di respirare ampiamente durante le pause in modo da non respirare più dopo la sincope. Significherebbe spezzettare il canto in dodici parti, perdere il ritmo; ne andrebbe di mezzo anche il senso della frase.
Se si accompagna all'organo, utilizzare registri di 8' e di 4' e mantenere uno stile asciutto, poco legato.